Banda larga bene universale
Adicunsum chiede che la banda larga in Italia venga considerato un servizio universale
I movimenti per i diritti dei consumatori sono mobilitati per far sì che il legislatore risconosca anche per la banda larga venga riconosciuta, al pari della telefonia, lo status di servizio universaleI movimenti per i diritti dei consumatori sono mobilitati per far sì che il legislatore risconosca anche per la banda larga (ADSL, HDSL, SHDSL, ed altri X-DSL, nonchè fibre ottiche, Connessioni Wireless, etc.) che consente la trasmissione veloce di informazioni telematiche venga riconosciuta, al pari della telefonia, lo status di servizio universale.
L'obiettivo è, infatti, la lotta al digital divide ed il riconoscimento della piena accessibilità ad internet per tutti i cittadini.
Le conseguenze che comporta tale scelta legislativa sono ampiamente documentate ed illustrate nel comunicato stampa presente sul sito del Movimento difesa per il Cittadino che qui di seguito vi postiamo.
"Riconoscere la banda larga "servizio universale" al pari della telefonia.
E' la proposta di Paolo Landi, segretario generale Adiconsum per superare il digital divide, permettendo a tutti i cittadini, indipendentemente dal territorio in cui vivono e dalle condizioni economiche in cui versano, di usufruire di tale servizio; di aumentare la concorrenza, perché in caso di servizio inadeguato consentirebbe al consumatore di cambiare operatore: di ridurre le tariffe.
Per Adiconsum, affinché il consumatore sia messo in condizione di confrontare le proposte commerciali delle varie aziende, i contratti devono riportare: l'indicazione dell'effettiva velocità di connessione e non dell'ipotetica velocità massima possibile.
Il consumatore deve pagare per l'effettivo servizio descritto e non per quello promesso! la descrizione del tipo di servizio offerto (scarico di foto, video, musica, ecc.) e della velocità alla quale è garantito; gli estremi per la risoluzione del contratto da parte del consumatore in ogni momento a fronte di un servizio inadeguato; la possibilità di ricorrere a forme conciliative di risoluzione del contenzioso attraverso le associazioni consumatori o i Corecom"
Condividiamo in tutto questo comunicato anche se ci permettiamo si rimarcare il fallimento dei tentativi conciliativi nei confronti degli operatori di telefonia e dati.
Molto più auspicabile sarebbe invece un procedimento di natura giustiziale-contenziosa da esperire innanzi all'autorità garante per le TLC (AGCOM), sulla falsariga del procedimento contenzioso che si intraprende innanzi al Garante per la privacy.
L'esperienza degli ultimi anni ha infatti insegnato che i tavoli conciliativi spesso vengono disertati dagli operatori e che, nelle località ove non sussistono associazioni di consumatori riconsciute, i rimedi alternativi al CORECOM di composizione delle controversie risultano assolutamente inidonei.
I procedimenti innanzi al Garante per la protezione dei dati personali risultano particolarmente celeri e si concludono con un provvedimento vincolante per la parte intimata, alla stregua di come dovrebbe avvenire per i contenziosi innanzi agli operatori.
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